Cultura

Tentazione piena d’idee per un pubblico caldo

Recensione del cd "Tempting" di Jenny Toomey.

di Enrico Barbieri

Jenny, sofisticata dama dell?indie americano, s?è fatta conoscere molto presto: oltre ad aver partecipato all?esperienza sfavillante degli Tsunami, gruppo cult della scena Usa anni 90, la giovane ribelle ha pubblicato una guida su come autoprodursi dischi e s?è messa a capo d?un movimento come The Future Of Music Coalition. Una vera autarchica, una Giovanna D?Arco del rock indipendente. La sua è la dimostrazione che per uscire dal coro non c?è bisogno di proclami avanguardisti né di urla, magari infarcite di techno o etno di riporto. Bastano idee semplici e musiche solide, per dimostrare che le vie del rock sono infinite. Tempting, secondo disco di Jenny Toomey, è una delle più belle sorprese degli ultimi tempi: un album pieno di grazia, un alternativo rock melodico e fantasioso. Il trucco c?è ed è dichiarato: ad accompagnare Jenny c?è un songwriter di classe e pezzi di uno tra i gruppi più originali degli ultimi anni. Il primo è Franklin Bruno, ex Nothing Painted Blue, cui spetta la paternità di tutte le canzoni dell?album e delle parti di pianoforte. Joey Burns e John Convertino sono invece in prestito dai Calexico. Le fonti musicali sono tutte doc: Burt Bacarah, Elvis Costello, Tin Pan Alley… Risultato sorprendente: canzoni dall?andamento circolare e con uno strano retrogusto anni 50. Insomma, un indie da cabaret che aspetta solo un pubblico caldo e la scena giusta. Magari a Broadway.

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